Brand: Luigi Sanità Di Toppi
EAN:
9788829928705Categoria: Libri e riviste
In un giorno imprecisato un anonimo atomo di carbonio, figlio di una lunghissima storia cosmica, “ebbe la fortuna di rasentare una foglia, di penetrarvi, e di esservi inchiodato da un raggio di luce”. Così si rinnovò il prodigio biochimico della fotosintesi, “fulmineo lavoro a tre, dell’anidride carbonica, della luce e del verde vegetale”, la stretta porta che, mediamente ogni duecento anni, fa entrare e rientrare ogni atomo di carbonio presente in atmosfera nel grande ciclo della vita. L’immortale atomo di carbonio divenne allora parte di una molecola di glucosio: “viaggiò dunque, col lento passo dei succhi vegetali, dalla foglia per il picciolo e per il tralcio fino al tronco, e di qui discese fino a un grappolo quasi maturo. Quello che seguì è di pertinenza dei vinai”. Fu infatti ingollato da un bevitore umano, parcheggiato qualche giorno nel fegato, ritrasformato in glucosio e trasportato verso un muscolo, quindi incluso in una molecola di acido lattico e poi espulso di nuovo in atmosfera sotto forma di anidride carbonica. Lo ritroveremo molti anni dopo, in Libano, imprigionato dentro il tronco di un cedro, e ancor più avanti in un bicchiere di latte, metabolizzato il quale l’atomo di carbonio finisce dentro a un neurone. Il tutto grazie alle “nostre sorelle silenziose, le piante, che non sperimentano e non discutono”, ma da cui la nostra intera vita dipende. Questo viaggio per nulla immaginario è raccontato dal chimico Primo Levi in “Carbonio”, l’ultimo celebre capitolo de Il sistema periodico (1975), ed è un buon viatico letterario per intraprendere lo studio di questo originale compendio delle interazioni tra le piante e l’ambiente. Relazioni di ogni tipo - collaborative, competitive, mutualistiche, simbiotiche, endosimbiotiche – al cui centro stanno sempre le piante. Relazioni tra piante e cambiamenti o stress ambientali, tra piante e parassiti, piante e funghi, funghi e alghe, piante e batteri, piante e insetti, piante ed erbivori, e naturalmente anche piante e umani. Noi sedicenti sapiens abbiamo addomesticato alcune piante per i nostri fini una dozzina di millenni fa, anche se già i Neandertal avevano imparato a selezionarle non solo per fini alimentari ma anche di auto-medicazione. Ci siamo così convinti di dominarle per mezzo di incroci mirati e selezione artificiale. In realtà, evolutivamente parlando, sono loro ad aver addomesticato noi, usandoci come impareggiabile veicolo di diffusione e impregnando ogni aspetto delle nostre nicchie eco-culturali, dato che con le piante mangiamo, scriviamo, ci vestiamo, costruiamo abitazioni e mezzi di trasporto, ci abbelliamo, ci coloriamo, ci droghiamo, ci avveleniamo e ci curiamo. Ciò nonostante, le piante avranno di che temerci in futuro, visto che la frammentazione degli habitat causata dalla deforestazione, la diffusione di specie invasive, il sovrappopolamento urbano e l’inquinamento agricolo e industriale stanno generando un’estinzione di massa della biodiversità (anche vegetale) che ha...
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